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Briciole di pane

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5 Num(eri)

Da francesco, 30 Marzo, 2025

5 num(Eri)
 

Narro

Scorro
 
su sovrapposta immagine di te
       in me impressa
Narro
d'insieme in Uno
più d'Uno su frattale
mediana virtuale
          di te in me riflessa.
E Scorro
lento nel mio
tuo percorso
frappongo in te
desiderio reale
     in me avvolto
E Narro
solcando Segni d'Aria
in miti reali di te
in vicende virtuali di te
     in percorsi reali.
Scorro
Narro
su caleidoscopio
Rincorro e Narro.

 

Fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Fischiava e sbuffava le sue parole ascoltava
snodava i rimbalzi
su Paralleli Pensieri
su file operose
su schizzi di mete moltiplicate dal nulla
    e fischiava il suo Fare
corsivo e nervoso su rotaie con segni minuti.
Provava a trovare
    a cercare
    a sostare.
Sentiva il sostare
Trottava il suo Fare.
Sbuffava trottava Sbuffava
trottava Sbuffava
     fischiava.
Sbuffava Fischiava.
Gioiva il suo fare
correva correva Correva
e del tempo
su rotaie Senza Storia ascoltava.
Sbuffava trottava
Sbuffava
trottava Sbuffava
fischiava.
Sbuffava Fischiava.
Sbuffava visioni di soste
parziali Frammenti di sete
partenze Mai spese
come Echi trascorsi in Stazioni Sperate...
     Sbuffava trottava
     Sbuffava fischiava trottava Sbuffava
fischiava.
Sbuffava fischiava Fischiava
     come Echi trascorsi in Stazioni Lasciate...

 

  Fogli bianchi

Ho deciso scrivo.
              Oggi dispongo! 
E' il mio tempo.
              Segno i fogli 
              e ne conto.
S'imbratta la carta
cestino!
Scappo.
              Uso
colori estratti dalla mente
di pittore con pennello di seta.
Sui passi
             disegno la via.
La parola sconnette
cestino!
              Scorro a balzi
come secco pennino
cestino!
Cestino!
             La tela già bianca
è ricordo
è canto di schizzi
e al buio del mio sole
è il silenzio
è rimbalzo d'inchiostro.
Cestino! Cestino! Cestino!
Ammasso strappo accartoccio.
Cestino!
Voglio scrivere
ma
cestino!
             Cestino!
Cestino!

pensieri

Pensieri vanno
              vagano
non sono.
Pensieri rapiti incantati sconvolti.
Imparano a rapire
a incantare
a sconvolgere.
Sono senza fiato.
              Conosco(no) ... no … no!  Imparano.
Sono volti.
Sono sconosciuti
                                         e tanti
                                         tanti tanti
                                         tanti
e poi scrivono
di colori
e di fatti
di cose raccontano.
               Racconta(no) … no … no! Scrivono.
Sono mani di capelli
di baci.
Sono gocce di mare...
per lampade e pesci.
              Racconta(no) ... no … no! Segnano.
Segno da altri lasciati.
Sorrisi
illusioni e tristezze
severi giudizi di sé.
              Urla(no) ... no …  no! Fuggono
alla vita passata
alle nuvole sparse addensate
e poi sorrisi
e poi gioie
e poi lunghi silenzi.
             Oggi Venere è  apparsa.
Chi dici di essere?
Chi sei veramente?
             Chi sei?
Espero o Fosforo?
Chi non potresti mai essere?
             Chi?
             Non sei tu.
Tu vaghi !

 

Rex Arturus

Tu Mito di un et(nos)
(Et)nos di parola di pizia
di sfinge avvilita.
Tu su mesto caprone
    assapori la vita.
 Tu peccato d'uomo
di donna
frutto e Legge.
Tu Saturnia di ferita inferta
in Cosmogonia di radici antiche.
Tu vento acceso del Nord
in desiderio di Re.
Tu Ofione su Eurinome danzante
tra cielo e mare.
Tu su mesto caprone
veneri l'Albero e agiti il segno
     sin dalle tue senza radici.
Tu stregato dal Mito di un etnos
parola di pizia trainato da sfinge avvilita
su mesto caprone.
Tu  assapori la vita.
Tu peccato per uomo e per donna
Tu Legge.
Tu Saturnia ferita inferta col fuoco
Tu Cosmogonia d'antiche radici.
Tu stregato Vento del Nord
     in acceso desiderio di Ofione.
     Tu su Eurinome danzante che smuovi
     Tu gesto nel cielo e nel mare.
     Tu veneri l'Albero
     Tu agiti il segno e sei illusione di noce.
          Tu sei senza radici.
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