logica ed i(dea) - la giara https://www.francescopasca.eu/taxonomy/term/27 it Un romanzo inutile https://www.francescopasca.eu/inutile <div class="field field-name-field-image field-type-image field-label-hidden"><div class="field-items"><div class="field-item even"><img typeof="foaf:Image" src="https://www.francescopasca.eu/sites/default/files/styles/large/public/field/image/inutile.jpg?itok=4cZPQ99I" width="320" height="480" alt="è da ritenersi ogni riferimento casuale." /></div></div></div><div class="field field-name-body field-type-text-with-summary field-label-hidden"><div class="field-items"><div class="field-item even" property="content:encoded"><p><span style="color:#FF0000"><span style="font-size:36px">Diavolo!</span> per: </span><span style="font-size:16px">(UN ROMANZO INUTILE di Manlio Ranieri) </span></p> <p><em>Ovvero perché mi son bevuto il cervello per un romanzo descritto inutile.</em></p> <p class="rteright">di Francesco Pasca</p> <p><span style="font-size:14px">Perché può, è inutile un romanzo. Di motivi per chi legge ve ne possono essere tanti, magari nella convinzione: “<em>sei più forte di loro (di lui). Puoi vincere. Non ti far fregare</em>”, oppure trovati alla fine o durante il rincorrere delle pagine, quando si è certi di essere nella “calamità naturale” di una scrittura. Di motivi per chi scrive, forse, UNO, il solo.</span></p> <p><span style="font-size:14px">Infatti l’autore per giustificare quell’inutile se ne disfa come di un fardello di memoria inquieta, repentinamente, addossando la colpa ad un altro/altri.</span></p> <p><span style="font-size:14px">Il boomerang di 237 pagine di Manlio Ranieri per Musicaos:ed Smartlit 06, nel suo esordio, viene evitato egregiamente e a essere colpito resta ancora una volta il lettore. L’altrettanto con il suo reso è metafora di un tal Giacomo Lavermicocca, l’altro scrittore. Un altro che insegue un altro è la trama. Il blog che insegue se stesso con nomi, sovrapponibili nell’intento, ma diversificati negli approcci è il messaggio, non è più quello digitale.</span></p> <p><span style="font-size:14px">Sebbene, oltre ad non averlo richiesto - e non sono stato costretto a leggerlo - lo leggo. Capire le ragioni di un inutile è l’oltre, è il che ed il perché scriverlo, anche farlo leggere, ovvero farlo incappare anche nell’inutile "PARANOIA" semi/seria dello scrittore. Nell’odierno si apprende che, Facebook, Twitter e i tant’altri blog servono per preparare e poi tappare le attese, per spendere energie o per costruire alternative con messaggi di ritagli non digitali ma reali: ATTENTO, LAVERMICOCCA.</span></p> <p><span style="font-size:14px">È questo l’altro aspetto dell’immaginario, è il monito a: Pubblicare? Leggere? Attento, Lavermicocca prim’ancora c’è scrivere. Scrivere! Scrivere! Ma dal prim’ancora, ch’è l’immaginare, s’è il nuovamente banale, non è il pubblicare? Attento! Pubblicare? Pubblicare!</span></p> <p><span style="font-size:14px">Attento Lavermicocca, lo stile deve essere piano, il “Fuori” deve essere la scrittura trasversale di chi attende nella palude nascosta di e in un blog.</span></p> <p><span style="font-size:14px">“Scendere in campo” per il lettore è il chi vuole anche il “fuori” dalla sensazione e che sia il dunque e che sia l’Ahi! Il me ne duole.</span></p> <p><span style="font-size:14px">Le avvisaglie sono così, sono e fanno differenza e lasciano, diventano “il sottile”, la sembianza sagomata dall’ombra di un blog ch’è una vacca, ch’è grigia per essersi palesata all’imbrunire di un pixel e per aver osato campagne di guerra in sordina.</span></p> <p><span style="font-size:14px">(É)? Sì proprio con l’acuto e non col grave. Ma è il facile ed [è] perché s’è dato nel MAI e, nel ciò, se n’è descritto per sensazione.</span></p> <p><span style="font-size:14px">Beh! Si sarà detto Giacomo: Ora ne ho, quindi, scrivo e qualcuno leggerà in pubblicazione di altro show, di altro populismo, di altra democrazia non più sorretta da Costituzione ma da blog continuamente lento e soffocante del nuovo essere politico.</span></p> <p><span style="font-size:14px">Per me che leggo lo farà per il prima e per il poi ed è, sarà scrittura in quel dubbio. È, sarà il prospettando, sarà solo per l’immaginare. È il semplice nel rinforzo di un ricorsivo posposto, forse, in un “non volevo diventare un politico di professione”. </span></p> <p><span style="font-size:14px">È ansia in quel che si prefigura e nel quanto si possa accumulare in altra ansia e in altrettanti accumuli di tensione. Nell’immaginare, leggere, divento anch’io azione, l’Azione del: “che mai sarà”.</span></p> <p><span style="font-size:14px">Com’(É)? Qui è inutile riprendere l’acuto nel grave. Giacomo è nell’anch’io giovane, fa il virgolettato per azione. Ma, al contempo, scrive, legge e pubblica anche dell’immaginare, e, per chi ne legge, dovrà essere il sì, trovarsi nei meandri del target, nella sua giusta durata, nell’implementazione.</span></p> <p><span style="font-size:14px">Forse è questo il motivo che farà scaturire: “Ambition makes you lokk pretty ugly/Kicking, squealing, gucci little pyggy/You dont’t remember/You dont’t remember…”</span></p> <p><span style="font-size:14px">L’interesse è presto detto: Lettura/scrittura, “benvenuta nel mondo della politica(?)”.</span></p> <p><span style="font-size:14px">Ma nell’inutile, chi mai potrà leggere senza quell’immaginare? Magari io da lettore lascerò, Giacomo lascerà perdere o prendere il romanzo come il fare quotidiano politico. Giacomo mi dà il sé ed è nel chi è, è già nell’immaginare e non solo per potenziali lettori o elettori, né per solitari editori o per compratori stampatori. Chi scrive e vive i perché, mai dovrà preoccuparsi della risposa: “Criterio oggettivo un cazzo, Giacomo”. Nell’Oggi, non vi è quel sapere di ...: Di che cosa avrà bisogno uno scrittore per decidere di fare politica in un libro? Vedere il bianco di una pagina non è forse l’inutilità del riempirla? Comunicare con l’inutile non è forse il solo scrivere?</span></p> <p><span style="font-size:14px">Così! Ma anche se si è detto nella definizione, così ama Giacomo (Manlio Ranieri), così amerà richiamarsi nel mondo confuso, nella malferma visione di una nebbia fitta.<br /> Così forte è il bisogno del ritornare a scrivere?</span></p> <p><span style="font-size:14px">Così è quell’(É): Sì! Così è l’[È] ma non della signora annoiata che passa dal Sole alla Luna per durata, per dinamica frescura di un corpo lettera, per comunicazione e per esser vacca all’imbrunire nel grigiore.</span></p> <p><span style="font-size:14px">Oppure "Così" (È) quella di Giacomo nell’incerto o nell’intellettuale ch’è nell’apparente superfluo, così è che lo sento esclamare nelle 237 pagine del suo detto “inutile”: «Orsù, la Terra non muove, ch’è fatta per dimora e per essere grave nei corpi, per dire e sapere, per non solo stampare, non per solo leggere prim’ancora dell’imbrunire o nel volare. Per me non è fare o finta d’editare.»</span></p> <p><span style="font-size:14px">Un bel libro, giovane, da leggere comodo, scelto con cura dalla collana diretta da Luciano Pagano per la altrettanto giovane Casa Editrice Musicaos:ed.</span></p> <p><span style="font-size:14px">Buona lettura!</span></p> </div></div></div><div class="field field-name-field-tags field-type-taxonomy-term-reference field-label-above"><div class="field-label">Tags:&nbsp;</div><div class="field-items"><div class="field-item even"><a href="/taxonomy/term/24" typeof="skos:Concept" property="rdfs:label skos:prefLabel" datatype="">musicaos</a></div><div class="field-item odd"><a href="/taxonomy/term/25" typeof="skos:Concept" property="rdfs:label skos:prefLabel" datatype="">letteratura in rete</a></div><div class="field-item even"><a href="/taxonomy/term/26" typeof="skos:Concept" property="rdfs:label skos:prefLabel" datatype="">giovani</a></div><div class="field-item odd"><a href="/taxonomy/term/27" typeof="skos:Concept" property="rdfs:label skos:prefLabel" datatype="">la giara</a></div></div></div> Fri, 24 Oct 2014 15:37:09 +0000 francesco 53 at https://www.francescopasca.eu https://www.francescopasca.eu/inutile#comments